MALTE presenta alla Casa delle Culture
ASPETTANDO IL 2018 – NAUFRAGIUM
Giovedì 28 dicembre alle 18.45
In attesa dell’allestimento teatrale previsto con l’attrice Silvia Gallerano per il cinquantenario del 1968, Sonia Antinori legge, in anteprima alla Casa delle Culture, il suo testo dedicato all’anno della contestazione.
Al riparo da tentazioni nostalgiche o reducistiche, il lavoro esplora le emozioni e le conseguenze di un fenomeno epocale attraverso gli occhi della generazione cresciuta in quegli anni.
Un tentativo di ripensare la passione politica.
“ … E questo è forse l’ultimo rimprovero, perché il mondo che ho visto io attraverso i tuoi occhi, non é quello che ho trovato. E questo e quello che mi ha spinto giù, perché per quanto mi girassi tutt’attorno, per anni e anni non ho riconosciuto niente e nessuno, come se fosse una favola quella che mi avevate raccontato, raccontandovela. E ti ho maledetto. Te e mia madre, non solo per avermi fatto, ma per avermi fatto quanto il futuro era talmente grande, che era già passato. O per avermi costretto a credere che qualcosa stava succedendo, quando è come se non fosse successo niente. Anzi. Il naufragio.”
Il discorso di una donna a suo padre, uomo anziano ed enigmatico, che giganteggia nella sua assenza come emblema della perdita e del desiderio. E’ con un appello diretto, una richiesta di ascolto, una pretesa d’attenzione sia pure tardiva, che la figlia si rivolge a quel padre, un tempo motore di un movimento studentesco che presagiva un mondo di pace ed uguaglianza, e la cui mancanza l’ha profondamente segnata. E’ un’accusa violenta e una dichiarazione d’amore, ma allo stesso tempo un disperato tentativo di comprensione, che spinge la figlia a ricostruire come in un rompicapo l’esperienza politica oggi così inattuale, di quel ragazzo del Sessantotto che sembra aver anteposto il pubblico al privato. La donna ripercorre, con lo sguardo acuto della sofferenza, la biografia di un padre scomodo, simbolo di una consapevolezza raggiunta al prezzo di una scelta dura e rigorosa, attraverso le tappe dell’impegno e della radicalizzazione, in una Italia spezzata da terrorismi di destra e sinistra, scossa dai tumulti della politica e dagli attacchi di imperscrutabili poteri strategicamente organizzati. E mentre il naufragio del titolo denuncia gli esiti violenti di una passione vissuta fino alle estreme conseguenze, il senso di inadeguatezza che pervade l’azione allude all’inesorabile fallimento di ogni generazione e all’organica, ostinata ricerca di salvezza. Solo a patto di uno smascheramento assoluto e di una altrettanto totale accettazione, la ferita da abbandono può essere riparata. La ricerca di verità, a cui la figlia dà espressione con il suo interno coro di voci, evoca un paradossale mondo possibile, dove gli affetti si fanno tangibili e le distanze si riducono. Così questa lettera al padre finisce per colmare la straziante richiesta d’affetto, facendosi confessione della propria storia esistenziale, del proprio personale naufragio, fino al colpo di scena finale in cui la verità affettiva dell’altro trionfa, illuminando l’intera vicenda di una nuova luce.
Sonia Antinori, autrice e regista teatrale. Dopo i primi riconoscimenti come attrice, diretta da G. Albertazzi, C. Cecchi U. Chiti, R. Guicciardini, M. Scaccia, nel 1993 ha vinto il Premio Tondelli per la drammaturgia. Del 1995 è il Premio Riccione per il teatro con Il Sole dorme, presentato in prima assoluta radiofonica con la regia di Cesare Lievi e l’interpretazione di Franca Nuti e poi in teatro con Ilaria Occhini. Del 1997 il Premio Mravac per la messa in scena del suo testo Berlinbabylon al Festival di Mostar e del 1998 il Premio Candoni per Nel tempo insolito. I suoi testi sono tradotti nelle principali lingue europee e sono stati presentati tra l’altro al Traverse Theatre di Edinburgo, allo Schauspielhaus di Amburgo, al Warehouse di Londra, al Teatro Nazionale Franko di Kiev, presso il Festival Internazionale di Istanbul, al Chapter di Cardiff, a Theater Heimathafen di Berlino. C. Lievi, H. Kaletsch, V. Malosti, C. Pezzoli, G. Pressburger, C. Rifici, S. Sinigaglia sono alcuni dei registi con cui ha collaborato. Ha inoltre svolto attività di traduttrice dal tedesco e dall’inglese di autori come A. Schnitzler, Th. Wilder, R. Munro, M. Bertholet, F. Kater, E. O’Neill, D. Loher. Nel 2008 la sua versione di Sterminio dell’austriaco Werner Schwab ha ottenuto il Premio Ubu come migliore novità straniera. Nel 2011 ha ricevuto il II Premio Internazionale Valeria Moriconi – Futuro della Scena. La sua ultima pubblicazione è 4. Trame agli angoli della Storia, ideale tetralogia sul rapporto tra individuo e Storia attraverso quattro vicende emblematiche a cavallo tra Italia e Germania. Tra i suoi ultimi lavori La Politica insegnata a mio nipote, nell’ambito del Wise Project, La meraviglia (con Angelica Zanardi), Cronache del bambino anatra (con Maria Ariis e Carla Manzon, regia di Gigi Dall’Aglio), La Dea della disperazione (finalista I Premio Platea e vincitore VIII Premio Interazionale La Scrittura della Differenza nel 2017).
Ingresso libero